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Unicredit rinuncia temporaneamente alle operazioni di M&A?

operazioni di M&A

Secondo l’AD di Unicredit, la guerra in Ucraina rallenterà le operazioni di M&A.

La crisi esplosa con la guerra tra la Russia e l’Ucraina ha alzato “l’asticella per le operazioni di M&A“. 

E’ quanto ha detto l’amministratore delegato di UniCredit Andrea Orcel, parlando alla conferenza organizzata da Morgan Stanley, la Morgan Stanley European Financials Conference, a Londra. 

Nell’annunciare che UniCredit sta considerando l’opzione di lasciare la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina da parte del paese, Orcel ha mostrato cautela nei confronti di eventuali operazioni di fusione e acquisizione, affermando – stando a quanto riportato da Bloomberg – che la banca ora avrà bisogno di utilizzare parte del capitale in eccesso per assorbire lo shock provocato dal conflitto in corso.

Premetto che, se fossi un correntista di Unicredit, non mi sentirei affatto rassicurato da una dichiarazione di questo tipo.

Ma non è questo il tema del mio intervento odierno, dato che il focus di queste pubblicazioni rimane sempre le PMI.

Quello che mi sorge spontanea come domanda / riflessione è la seguente: quando anche una grande banca come Unicredit manifesta delle riserve sul M&A, cosa devono dire Imprenditori e Manager delle nostre PMI italiane?

Certamente un po’ di sconforto è comprensibile.

L’aumento dei costi dell’energia e la scarsità di materie prime sono degli elementi che possono di per sé mettere in difficoltà molte aziende produttive.

Ma è altrettanto vero che le operazioni di M&A hanno dei tempi di pianificazione ed esecuzione di medio-lungo termine, che non possono certo essere annullati da situazioni contingenti.

I piani di espansione fanno parte della strategia aziendale: possono essere influenzati e subire un rallentamento, ma non essere completamente abbandonati.

Dal mio “piccolo osservatorio privilegiato” posso dire che certamente le operazioni di M&A non hanno subito alcun arretramento, anzi sono sempre di più gli Imprenditori di PMI che si rivolgono al nostro Studio per una cessione dell’azienda o, al contrario, per la ricerca di un investitore di minoranza, con la finalità di intercettare al meglio proprio le opportunità di acquisizione (M&A) che si creano in una situazione di instabilità come questa.

Aggiungo, a tal proposito, che la liquidità disponibile a livello di capitali privati (fondi, holding di investimento e family office) è ancora rilevantissima e pronta ad essere allocata in opportunità veramente interessanti e con prospettive di crescita.

E’ pensabile quindi che, dopo qualche mese di impasse “emotiva”, assisteremo ad uno sviluppo impetuoso delle acquisizioni nella seconda metà del corrente anno.

Passata la fase acuta della crisi, i compratori si riaffacceranno alle opportunità di M&A, come sempre è accaduto in passato.

Avv. Giuseppe Bellini – [email protected]

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