Importante acquisizione per EssilorLuxottica, la società nata nel 2018 dalla fusione tra l’italiana Luxottica e la francese Essilor: il gruppo ha annunciato infatti che acquisirà la grande catena olandese di negozi di ottica GrandVision.
In data 31 Luglio 2019, la società italo-francese EssilorLuxottica ha sottoscritto un accordo per l’acquisizione della quota di controllo di GrandVision dal fondo di investimento Hal, che ha venduto la sua quota a 28 euro per azione (da aumentare dell’ 1,5 % se la chiusura dell’acquisizione non dovesse avvenire entro dodici mesi dalla data dell’annuncio).
Il valore complessivo dell’operazione è pari a 5,5 miliardi di euro.
Inoltre, la chiusura dell’operazione è prevista nei prossimi 12-24 mesi e al termine verrà
lanciata un’offerta pubblica d’acquisto obbligatoria[1] su tutte
le azioni rimanenti di GrandVision, che ammontano al 23,28% del capitale.
Vi sono tuttavia alcuni nodi critici dell’operazione, che sono prettamente finanziari.
Le principali condizioni dell’operazione
Innanzitutto, con riferimento all’indebitamento.
Alla chiusura dell’operazione, infatti, il debito di GrandVision dovrà essere inferiore a 993 milioni di euro, e se così non fosse, HAL dovrà versare a EssilorLuxottica un risarcimento pari a 100 milioni di euro.
Si tratta evidentemente di una clausola di c.d. aggiustamento del prezzo.
Inoltre con riferimento alla data di closing.
Se l’operazione non sarà chiusa entro il 30 luglio 2021 o qualora EssilorLuxottica dovesse violare l’accordo, sarà la società italo-francese che dovrà corrispondere a HAL un risarcimento di 400 milioni di euro.
Questa clausola sembra piuttosto una penale, che appare congrua considerando il volume dell’operazione.
E cosa succederà dopo?
Grazie a questa acquisizione, EssilorLuxottica avrà a disposizione brand come: Brilleland, For Eyes, LensCrafter e Pearle Vision.
Inoltre potrà contare su oltre 7.200 punti vendita nel mondo, principalmente in Europa, con più di 37.000 dipendenti.
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Ancora una volta, dall’esempio delle grandi aziende, giunge uno stimolo per le PMI a puntare sulle acquisizioni societarie.
Pensare a questa opzione diventa cruciale in ogni strategia di crescita.
Dott.ssa Denise Amato
Avv. Giuseppe Bellini
[1]Per offerta pubblica d’acquisto obbligatoria s’intende quell’offerta disciplinata dall’art. 106 del Testo Unico della Finanza, che consiste in un OPA lanciata da un soggetto che detiene una partecipazione superiore al 30% del capitale di una società quotata. Inoltre, tale offerta deve essere obbligatoriamente lanciata dal soggetto che detiene la partecipazione superiore al 30% entro 30 giorni. Infine, nell’OPA obbligatoria il prezzo di offerta non può essere inferiore alla media aritmetica tra il prezzo medio ponderato di mercato degli ultimi 12 mesi e quello più elevato pattuito nello stesso periodo dall’offerente per acquisti di azioni ordinarie.