L’attività di fusioni e acquisizioni (M&A, dall’inglese “Mergers and Acquisitions“) è una delle più sensibili alle condizioni economiche, compresi i tassi di interesse fissati dalle banche centrali.
La correlazione tra i tassi d’interesse e il volume degli affari M&A è complessa e può variare in funzione di diversi fattori, come la situazione economica generale, la fiducia degli investitori e le aspettative sul rendimento degli investimenti.
In un contesto di tassi di interesse bassi, le società tendono a essere più propense all’espansione attraverso acquisizioni.
Due fattori principali contribuiscono a questo comportamento: il primo è che i costi di finanziamento sono inferiori, rendendo più facile e meno oneroso per le aziende ottenere prestiti per finanziare acquisizioni.
Il secondo è che i bassi tassi spesso riflettono una politica monetaria accomodante, voluta per stimolare l’economia; in tali circostanze, le aziende possono vedere le acquisizioni come un modo per accelerare la crescita in un contesto altrimenti stagnante.
D’altra parte, quando i tassi d’interesse sono alti, l’attività di M&A tende a ridursi.
Le ragioni sono speculari a quelle descritte per i tassi bassi: costi di finanziamento più elevati e una politica monetaria più restrittiva che può indicare o precedere un rallentamento economico.
In queste condizioni, le aziende potrebbero considerare più prudente concentrarsi sull’efficienza operativa piuttosto che sull’espansione attraverso acquisizioni.
Quali altri fattori da considerare, oltre ai tassi di interesse?
Tuttavia, è fondamentale considerare anche altri fattori, come la salute economica generale, il contesto competitivo e le aspettative future.
Per esempio, durante un periodo di incertezza economica, anche se i tassi d’interesse sono bassi, potrebbe esserci una diminuzione delle attività di M&A a causa della riduzione della fiducia e delle aspettative di rendimento.
Inoltre, l’impatto dei tassi d’interesse può variare a seconda del settore e della dimensione delle aziende coinvolte.
Aziende in settori ad alto debito come le utilities o l’immobiliare potrebbero essere particolarmente sensibili ai tassi d’interesse, mentre aziende in settori ad alta crescita potrebbero essere meno influenzate.
In conclusione, sebbene i tassi d’interesse siano uno degli elementi chiave che influenzano l’attività di M&A, il loro impatto non è isolato e va considerato in un contesto più ampio che include altri fattori economici, finanziari e strategici.
Tuttavia, la comprensione della correlazione tra tassi d’interesse e M&A è essenziale per gli investitori, i consulenti e le aziende che cercano di navigare nel complesso mondo delle fusioni e acquisizioni.
Avv. Giuseppe Bellini – [email protected]