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Vendere (o comprare) una azienda: perchè scegliere un Avvocato d’Affari?

vendere (o comprare) una azienda

Vendere o comprare una azienda è sempre una operazione molto delicata, soprattutto se ci si approccia a questa procedura per la prima volta.

Quando si fa riferimento alle attività  di fusione, vendita e acquisizione societaria, meglio conosciute come attività  di M&A (Mergers&acquisitions), che hanno ad oggetto intere aziende o solo partecipazioni, si parla di tutti quei fenomeni, quelle transazioni e quegli accordi mediante i quali si modifica totalmente o in misura rilevante la proprietà  di una determinata attività  imprenditoriale, svolta in forma societaria.

Nella normalità  dei casi, ciò comporta che l’operazione di M&A finalizzata a vendere o comprare una azienda inizi con l’interesse reciproco e manifesto tra due soggetti a favore della eventuale conclusione e sottoscrizione di un accordo in virtù del quale uno di essi trasferisce all’altro, appunto, un’azienda o una partecipazione societaria.

Questa premessa non è di poco conto, se si pensa che sin dall’inizio una trattativa esplica immediati effetti giuridici, come ad esempio quelli connessi agli impegni assunti dalle parti sia per iscritto sia oralmente (con difficoltà , in quest’ultimo caso, per quel che riguarda l’onere probatorio della controparte).

Tutto ciò senza dimenticare quei doveri inerenti alla responsabilità  precontrattuale (tra cui si annovera sicuramente la buona fede delle parti), la quale potrebbe ravvisarsi nel caso in cui la trattativa non andasse poi a buon fine per fatto e colpa di uno dei contraenti.

Per tale ragione, sin dal primo contatto i soggetti interessati  a vendere (o comprare) una azienda devono essere consapevoli che la sottoscrizione di un qualsiasi documento può portare effetti giuridicamente rilevanti e vincolanti in capo a chi lo ha firmato (in tal caso è irrilevante il nomen iuris dato all’atto stesso).

Ne deriva, è utile ribadirlo, che sin dall’avvio delle trattative vadano posti in essere “comportamenti” che siano frutto di scelte debitamente ponderate, anche e soprattutto in relazione alle loro conseguenze giuridiche.

Basti, infatti, pensare alla c.d. “lettera d’intenti” (LOI).

Si tratta di un documento sottoscritto dalle parti durante la trattativa per la conclusione di un contratto, con il quale le stesse fissano i punti su cui sono già  pervenute ad un accordo e disciplinano il prosieguo delle trattative, senza che questo le impegni a concludere il contratto.

Una corretta stesura della stessa, quindi, è assolutamente consigliabile nell’interesse sia dell’acquirente sia del venditore, tanto più che la “lettera d’intenti” è tanto sostanziale quanto tecnica, comprendendo senz’altro anche il compito di fare da ponte tra la fase puramente verbale di una negoziazione e quella di sottoscrizione di un vero e proprio documento contrattuale finale, nel quale inserire tutti i termini definitivi dell’accordo.

https://bellinibusinesslawyers.com/acquisizioni-societarie-pmi-milano/

Il “Professionista Legale e le Imprese”.

Per quanto sino ad ora detto, Avvocati d’affari e Giuristi d’impresa hanno conquistato la fiducia delle grandi aziende italiane, tanto che queste ultime, soprattutto se di grandi dimensioni, non riescono più a fare a meno di tali Professionisti.

Per comprendere a pieno quanto sia cambiata la percezione di queste figure professionali è sufficiente leggere l’ultima ricerca di Eversheds & AIGI (Associazione Italiana Giuristi d’Impesa): il 48% delle grandi aziende italiane (una su due) si è affidata all’assistenza di un Avvocato d’affari e di queste otto aziende su dieci sono soddisfatte del lavoro svolto.

Solo il 24%, invece, è dotata di una struttura con un Giurista d’impresa (appagate dal lavoro svolto dal Professionista interno, ben oltre le aspettative).

E di cosa si occupano in particolare?

Secondo tale indagine, nel caso in cui le aziende abbiano al loro interno un Giurista d’impresa, gli Avvocati d’affari (o semplicemente esterni) si occupano prevalentemente di progetti speciali (operazioni di M&A, per l’appunto) o specialistici (ad esempio, in materia antitrust o penale, dunque in relazione a contenziosi od arbitrati).

Quando, invece, l’Avvocato interno non esiste, i Professionisti esterni danno supporto anche alle attività  quotidiane (in materia contrattualistica ovvero attraverso la fornitura di pareri civili oppure ancora in ambito prettamente societario).

Negli ultimi anni, giova evidenziarlo, le multinazionali hanno consolidato sempre più il numero degli Studi esterni con cui collaborare, instaurando rapporti di partnership duraturi nel tempo.

Il Giurista d’impresa, al contrario, viene visto come un manager sempre più vicino all’amministratore delegato o al direttore finanziario, divenendo così il tramite tra i vertici aziendali e i Legali esterni, nell’ottica di processi operativi.

Il mondo del Business e dell’Impresa, infatti, si incrociano sempre più spesso con le tematiche legali, di compliance, di governance e di difesa della proprietà  intellettuale.

In tale contesto l’Impresa necessita in misura sempre maggiore di Professionisti altamente qualificati.

https://bellinibusinesslawyers.com/vendita-azienda-di-famiglia-pmi/

Conclusioni

L’esperienza insegna che l’Avvocato d’Affari dev’essere coinvolto sin dall’inizio delle trattative per vendere o comprare una azienda, ed in particolare già  al momento della definizione della lettera d’intenti ed a maggior ragione nella fase successiva di redazione del contratto definitivo.

Tali passaggi sono tutti di uguale importanza ai fini del raggiungimento del risultato definitivo, ma non solo.

È pur vero che in molti casi la stesura del contratto avviene, per volontà  dello stesso Cliente, senza l’intervento dell’Avvocato, lasciando l’esito dell’operazione all’estro estemporaneo di altre figure professionali (prive tuttavia, nella maggior parte dei casi, delle necessarie competenze specifiche).

Tali operazioni non potranno beneficiare di quel fondamentale apporto dell’Avvocato d’Affari, al contempo di creazione e di metodo, che è la redazione del contratto: l’Avvocato nella sua attività  farà  ricorso all’insostituibile bagaglio concettuale che gli proviene dalla conoscenza del Diritto Civile, più precisamente del Diritto dei contratti e delle obbligazioni, svolgendo un lavoro di “rifinitura” in costanza di redazione delle diverse bozze del contratto che di volta in volta vengono proposte, interpretando le richieste operate dalle Parti, che porterà  alla versione definitiva dell’accordo che sarà  poi sottoscritto.

Meglio evitare improvvisazioni…

Inutile dire che l’improvvisazione sulla materia è un costo che l’imprenditore e l’Azienda (acquirente o venditrice che sia) paga in un momento successivo, solitamente a seguito di un sanguinoso contenzioso che avrà  il compito di dirimere questioni che avrebbero potuto essere opportunamente definite già  in sede di redazione del contratto.

Meglio chiedere un parere ad un esperto!

Avv. Giuseppe Bellini                              Dott. Giacomo Larcinese

Per contatti:  [email protected] – Tel. 02.30316766

Fonti: C. Barone, “Quasi la metà  delle grandi imprese si affida a un avvocato d’affari“, articolo del 25 maggio 2015, pubblicato su www.repubblica.it; P. Casucci & S. Latino & G. Limido, “Acquisizioni di aziende e partecipazioni. Aspetti legali e Tributari“, IPSOA, III Edizione, 2010.

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